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Effetti collaterali

E’ attivo presso il poliambulatorio P.A.R.O.L.A. lo Sportello Informativo sulla Gestione degli Effetti Collaterali (SIGEC), con i quali ci si deve spesso misurare durante le cure per una malattia oncologica

Effetti collateraliLo sportello è accessibile in modo gratuito dai pazienti ma anche dai familiari che ne sentissero il bisogno, previo appuntamento contattando la segreteria dell’associazione.

La chemioterapia condiziona in modo rilevante la quotidianità, la vita di relazione e affettiva, la sfera sessuale e sentimentale, il lavoro. Eppure gli effetti collaterali conseguenti ai trattamenti chemio o radioterapici possono essere contrastati con efficaci terapie di supporto.

Obiettivo di questo sportello informativo è di mettere a disposizione di pazienti e famigliari, personale qualificato per dare informazioni e chiarimenti circa le terapie di supporto esistenti di provata validità, con particolare attenzione alle “terapie complementari”. Si vuole altresì favorire la comunicazione paziente-oncologo su queste tematiche, troppo spesso evitata per ragioni differenti e a volte anche comprensibili, ma che di fatto conduce a quell’automedicazione che a volte può diventare dannosa.

E’ ben noto come i pazienti apprezzino molto le terapie complementari soprattutto perché facilitano la gestione dei sintomi ma non bisognerebbe affidarsi al “fai da te” indiscriminato, bensì parlare con personale specializzato, soprattutto quando si intende assumere un qualsiasi preparato.

Uno specialista è in grado di consigliare sostanze sicure, al fine di evitare brutte sorprese: ciò che è efficace per un paziente potrebbe non esserlo per un altro, ma soprattutto alcune di queste terapie potrebbero interagire con i farmaci, con risultati potenzialmente pericolosi.

Un po’ di chiarezza sulle terapie complementari

L’OMS intende come Medicine Complementari e Alternative (CAM) quell’insieme di pratiche sanitarie distinte da quelle in uso nella medicina tradizionale e che non sono integrate nel sistema sanitario dominante.

Una definizione più dettagliata e stata fornita dall’U.S. National Institutes of Health l’ente statunitense che si occupa di salute, secondo la quale le medicine alternative sono raggruppate in cinque classi differenti:

  1. Terapie basate su approcci biologici, come la fitoterapia, gli integratori e le diete.
  2. Terapie energetiche, che associano al corpo umano campi energetici che possono essere manipolati attraverso l’interazione con altre fonti di energia. Bioenergetica, reiki, pranoterapia, fototerapia, magnetoterapia fanno parte di questa classe di terapie.
  3. Sistemi sanitari alternativi, che comprendono sia medicine tradizionali come l’ayurveda e la medicina tradizionale cinese (MTC), sia medicine di recente introduzione come la naturopatia e l’omeopatia.
  4. Terapie manipolative, per il trattamento di patologie riconducibili ad alterazioni della struttura e funzione del sistema muscolo-scheletrico (osteopatia, chiropratica, shiatsu, riflessologia plantare, tecniche posturali).
  5. Terapie mente-corpo, che intervengono sulle capacità della mente di influenzare le funzioni del corpo (cromoterapia, biofeedback, Chi Qong, floriterapia, musicoterapia, meditazione).

In Italia, il Comitato Nazionale per la Bioetica del Consiglio dei Ministri, in un documento approvato il 18 marzo 2005, definisce alternative “le pratiche la cui efficacia non è accertabile con i criteri adottati dalla medicina scientifica (ad esempio la pranoterapia, la medicina ayurvedica o antroposofica, omotossicologia, omeopatia, cromoterapia, iridologia ecc.)”, mentre definisce non alternative, ma empiriche “le pratiche terapeutiche come l’agopuntura, la fitoterapia (terapia con piante medicinali), l’osteopatia o la medicina naturale che appaiono in alcuni casi benefiche per i pazienti e non sono lontane da altre forme di terapia fisica (fangoterapia, massoterapia, radarterapia ecc.”).

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