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Il conta passi, un incubo o uno stimolo?

dicembre 2023

Quanti passi? Quanti Km?

Un metodo di riferimento fin dagli antichi romani; il "passo semplice" (in latino gradus) corrispondeva a 2,5 piedi, cioè 74 centimetri circa; il "passo doppio" (in latino passus) corrispondeva a 5 piedi, cioè poco meno di 150 centimetri. Oggi il passo di un a persona di una statura media è tra i 75 e 85 cm. Ancora più facile trovare la propria unità di misura con applicazioni per smartphone o smart watch. Basta inserire età peso e altezza e in automatico vi misura la lunghezza del vostro passo. Oppure per i più matematici esiste una formula universale:
Lunghezza del passo = (Altezza / 4) + 0,37.
Più una persona è alta, più lunga è la falcata;
gli uomini hanno un passo leggermente più lungo delle donne;
gli anziani hanno un passo più corto dei giovani, in media del 4%;
più alta è la velocità di movimento, sia nel camminare che nel correre, più lungo è il passo;
Su una superficie piana e stabile, il passo sarà più lungo che su una strada non omogenea e, per esempio, scivolosa. I passi in salita sono più brevi e più frequenti, mentre quelli in discesa sono più lunghi e meno frequenti.

E poi? Quanti passi al giorno devo fare?
10000?di più? Di meno ma più intensi?
L’origine dei primi strumenti di misura dei passi ha origini incerte e  dibattute:  si pensa attribuibile all’orologiaio svizzero Abraham-Louis Perrelet, il quale nel 1777 aveva perfezionato un primo meccanismo per la carica automatica degli orologi portatili che sfruttava i movimenti di chi li indossava. Partendo da quel sistema, tre anni dopo Perrelet aveva inventato un pedometro basato su alcuni principi di funzionamento dei suoi orologi e che consentiva di contare il numero di passi e di calcolare la distanza percorsa. Qualcosa di più preciso è stato invece inventato dai giapponesi…naturalmente…  Prima delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, l’attenzione verso lo sport era crescente tra i giapponesi e un medico, Iwao Ohya, aveva iniziato a mettere in dubbio le abitudini di vita dei suoi connazionali. Dopo la Seconda guerra mondiale il settore terziario in Giappone si era rapidamente espanso conducendo molte persone a condurre una vita sedentaria, con molte ore passate seduti in uffici.

Bisognava quindi spingere i giapponesi a muoversi di più per tenersi in salute. Il Medico si mise in contatto con l’azienda Yamasa Tokei Keiki, produttrice di orologi, proponendogli di costruire un pedometro impostato per contare diecimila passi al giorno. La scela di questo numero sembra che fosse stata una scelta piuttosto arbitraria e legata alla necessità di proporre un numero tondo, facile da ricordare e ragionevolmente raggiungibile in una giornata.

Una delle prime pubblicità del Manpo-kei (Yamasa Tokei Keiki)

Dopo un paio di anni nacque un pedometro meccanico, il Manpo-kei, nome traducibile dal giapponese come “contatore di diecimila passi”. In Giappone nacquero addirittura associazioni per promuovere l’importanza della camminata come attività sportiva accessibile tutti, senza particolari distinzioni legate alle condizioni fisiche e all’età.

Secondo gli esperti e le principali istituzioni sanitarie, camminare è una delle attività fisiche più semplici ed efficaci per mantenersi in forma. In generale, il consiglio è di dedicare all’attività fisica circa due ore e mezza ogni settimana, come extra rispetto a quella che eventualmente già si fa per lavorare o nel quotidiano. Considerando una media di circa cinquemila passi effettuati nel corso di una giornata, l’aggiunta di due-tremila passi equivalenti a una breve camminata può essere un obiettivo realistico per la maggior parte delle persone e fa raggiungere la quantità di passi segnalata negli ultimi anni dalle ricerche che hanno messo in dubbio il mito dei diecimila passi.
Fare 10.000 passi al giorno è un obiettivo lodevole ed è certamente vantaggioso, si tratta di una misura semplice e facile da monitorare per promuovere l’attività fisica, soprattutto considerando che ormai non c’è smartphone o smartwatch che non abbia un accelerometro di buona qualità e applicazioni per il benessere. Negli ultimi anni tanti studi sono stati pubblicati senza poter dare una regola sul numero di passi. Recentemente sulla famosa rivista Lancet si stata pubblicata una metanalisi ma anche questa non è stata dirimente. 
Complessivamente possiamo concludere che l’obiettivo non è tanto quello di mirare a qualche numero ideale teorico, ma mantenere o ancor meglio migliorare l’attività fisica nel suo complesso; in qualsiasi caso, prendere l’abitudine di fare una passeggiata quotidiana (qualunque sia l’orario della giornata) darà i suoi frutti indipendentemente dal numero dei passi giornalieri.

https://www.thelancet.com/journals/lanpub/article/PIIS2468-2667(21)00302-9/fulltext

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