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Dalla numerologia ai numeri del cancro…

Mi trovo a commentare la recente pubblicazione di dati sui numeri delle neoplasie frutto della collaborazione tra AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione AIOM, ONS (Osservatorio Nazionale Screening), PASSI (Centro Nazionale di Prevenzione per le Malattie e la Promozione della Salute), PASSI d’Argento e SIAPeC-IAP (Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citopatologia Diagnostica). Il censimento, giunto alla tredicesima edizione è stato presentato a Roma lo scorso dicembre.

Partiamo dal dato più interessante, il tumore del polmone e la correlazione con gli stili di vita e il fumo di sigaretta. Mentre per gli uomini si è registrato una riduzione delle morti per carcinoma polmonare, nelle donne è stato documentato un aumento di oltre 16.000 morti, il 16% in più di quanto atteso. Questo dato conferma una diversità di genere nell’abitudine al fumo: aumentano le donne fumatrici a discapito dei nuovi fumatori uomini. I dati presentati evidenziano comunque che fumano ancora di più gli uomini, soprattutto quelli del centro sud; il fumo è più diffuso fra le persone con difficoltà economiche o meno istruite. Si è parlato anche di inquinamento atmosferico come responsabile di patologie polmonari soprattutto nelle regioni occupanti la pianura Padana che sappiano presenta elevati livelli di polveri sottili, e della scarsa attenzione da parte dei governanti del nostro paese.

Contrariamente invece il consumo di alcool è più elevato tra le classi sociali più abbienti, con livelli di istruzione più alti e nelle regioni del Nord, soprattutto Nord Est. Comunque, un cittadino su sei consuma più alcool di quello consigliato. "... Se finita la pandemia non vi vedo correre vi prendo a calci ..." Ricordate le lotte dei sindaci per controllare il lockdown durante il periodo Covid? Tutti fuori a correre o camminare con il cane... Bene se andiamo ad analizzare i dati che riguardano l'attività fisica, nessun miglioramento, anzi sembra addirittura una tendenza al ribasso dopo la pandemia. Dai dati si evince che meno della metà degli adulti in Italia possono essere classificati come “fisicamente attivi”, il 24% “parzialmente attivi” e ben il 30% completamente “sedentari” (secondo i criteri dell’OMS). Sono più sedentarie le donne, le persone con maggiori difficoltà economiche e gli abitanti del Sud Italia (42% vs 17% nel Nord). Di pari passo i dati riferiti di peso ci dicono che nel biennio 2021-2022 più di 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale, ovvero il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso. Storicamente più frequente nel Sud del Paese, il gradiente geografico dell'obesità va purtroppo riducendosi perché c'è una tendenza all'aumento dell'obesità al Centro Nord.

Giusto per avere un’idea dei numeri che andremo a leggere nel rapporto: nel 2023 il tumore più diagnosticato è stato il tumore alla mammella (55.900 casi) seguito dal tumore del colon-retto (50.500 casi), del polmone (44.000 casi), della prostata (41.100 casi) e della vescica (29.900 casi). Complessivamente nel 2023 le diagnosi di tumore sono aumentate di oltre 18.000 casi: i motivi principali sono soprattutto il ritardo diagnostico dovuto al periodo covid e al “baby boomer” (la numerosità degli attuali 60-70enni nati in periodo di forte crescita demografica). Tra gli uomini c’è stato il 2% in più di morti rispetto agli attesi per il tumore del pancreas e quasi il 10% in più per il melanoma. Lo stesso vale per le donne. Un passo in avanti invece riguarda la ricerca dei tumori ereditari (progetto "GerSom"). Ad oggi sono noti più di 150 geni predisponenti ai tumori e ulteriori loro varianti patogenetiche con importante rischio di creare cancro. Il riscontro di mutazioni ereditarie nei pazienti con tumore accertato ha permesso di cercarne l'eventuale presenza nella famiglia e di programmare piani di screening diagnostico intensificato o di riduzione del rischio. Inoltre, il riscontro di nuovi casi di tumori ereditari si deve anche al fatto che oggi, l'analisi mutazionale fa parte dello screening diagnostico iniziale e dell’iter delle scelte terapeutiche.

In conclusione, la prevenzione primaria rimane comunque un’importante aspetto da affrontare perché in Italia alla fine il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è obeso e il 17 % abusa di alcool e questi numeri dipendono da noi e si devono assolutamente ridurre. Per questo AIOM intensificherà nei prossimi anni progetti, politiche riguardanti gli stili di vita e speriamo riesca inoltre a integrare anche i dati della Lombardia, perché non ci si può permettere di perdere i dati di oltre 9 milioni di persone!

Per saperne di più:
https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2024/02/2023_AIOM_NDC-web_def.pdf

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