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Cosa è la terapia con radioligandi o radiorecettoriale o PRRT?

5 febbraio 2024

Negli ultimi anni sempre più pazienti affetti da NET si sono sentiti proporre dai propri medici trattamenti con radioligandi (RTL), radioterapia metabolica o PRRT (Peptide Receptor Radionuclide Therapy) in varie fasi della loro storia oncologica. Molti studi hanno infatti consolidato con solide evidenze scientifiche l’efficacia di questo approccio terapeutico in pazienti affetti da NET ben differenziati. Non ultimo lo studio NETTER-2 presentato al congresso ASCO a gennaio 2024 che ha evidenziato tassi di controllo di malattia e riduzione del rischio di progressione anche nelle forme maggiormente aggressive di NET G2-G3.  

Ma di cosa si tratta? La Terapia con Radioligandi (RTL) è un esempio innovativo e promettente di medicina di precisione che si basa su un’estrema specificità di azione e come tale offre un approccio terapeutico di grande efficacia con un ottimo profilo di tollerabilità e sicurezza. Agisce attraverso l’azione mirata di un ligando e di un radioisotopo o particella radioattiva che ha attività terapeutica. Il ligando riconosce un recettore (nello specifico dei NET il recettore della somatostatina) espresso sulle cellule tumorali e vi si lega permettendo l’ingresso nella cellula oncologica del radiofarmaco che danneggia la cellula tumorale tramite l’emissione di radiazioni. L’azione è in tale modo estremamente circoscritta in aree limitate e di durata limitata nel tempo, riducendo i danni ai tessuti limitrofi.

La somministrazione avviene endovena con una premedicazione, grazie alla quale negli anni si è notevolmente ridotto il rischio di tossicità. Il farmaco viene preparato appositamente per ogni singolo paziente e veniva fino ad oggi erogato solo in regime di ricovero presso un Reparto di Medicina Nucleare per garantire la protezione contro i pericoli di esposizione di radiazioni ionizzanti del personale coinvolto nella somministrazione, il paziente, i parenti e l’ambiente.

Sono previste 4 somministrazioni a distanza circa di 8 settimane tra loro. Nel frattempo, è consigliato il proseguimento della terapia con analoghi della somatostatina (octreotide e lanreotide).

Sebbene il suo utilizzo sia stato approvato e rimborsato in Italia solo nel 2019 in seguito alla pubblicazione sul New England Journal of Medicine dello studio registrativo NETTER-1, che ha confermato l’efficacia della RTL con Lutezio 177 nei pazienti affetti da NET ben differenziato G1-2, da oltre 20 anni in numerosi centri internazionali e italiani si sono raccolti dati di efficacia e sicurezza del trattamento con radioligandi. E l’evoluzione scientifica in questo setting di trattamento non sembra al momento ancora esaurita, sono in corso numerosi studi sia nei NET che in altre patologie.

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