Considerato che anche le aziende hanno un codice etico è essenziale che chi ha in mano la salute e il benessere dei pazienti abbia una preparazione non solo scientifica ma anche filosofica e di esercitata interpretazione del codice deontologico. E a questo riguardo ho avuto uno scambio di idee con una studentessa di medicina al quarto anno e sono felice di sapere che la gestione dell’aspetto etico del mestiere del medico sia oggetto di almeno due esami nel percorso accademico degli studenti di medicina italiani, uno al primo anno e uno al quarto. “Consistono più che altro in discussioni sulle questioni etiche principali facendo riferimento al codice deontologico” mi ha riferito la studentessa. Ho immaginato che non ci fosse un test scritto vero e proprio, vista la varietà di situazioni patologiche e personali che medici e pazienti si ritrovano ad affrontare. E lei ha confermato che “non esistono delle leggi assolute, ma l'etica si occupa proprio di valutare caso per caso. Per esempio, il giuramento di Ippocrate sostiene che il medico dovrebbe difendere sempre e comunque la vita, ma in situazioni come l'interruzione volontaria di gravidanza o l'eutanasia questo principio si scontra con il principio di autodeterminazione del paziente e quindi l'etica si occupa di valutare, in base alla singola situazione, quale decisione prendere.”
Elena Parravicini