La carne è una fonte importante di proteine ad alto valore biologico, di aminoacidi, vitamine, sali minerali e metalli (in particolare ferro e zinco) soprattutto in alcune fasce d’età e in particolari condizioni di salute.
Le proteine sono fondamentali per le molteplici funzioni che svolgono all’interno del nostro organismo; costituiscono la struttura portante di vari organi: pelle, ossa, cartilagine, muscoli, capelli, unghie, sangue . Grazie ad esse l’ossigeno viene trasportato dal centro alla periferia del nostro corpo. Inoltre entrano nella composizione del nostro sistema immunitario, dei nostri enzimi ed ormoni.
Cosa rende la carne rossa pericolosa?
Il rischio aumentato di sviluppare un tumore, associato al consumo di carne rossa fresca e lavorata, dipende dall’interazione tra il nostro organismo e le sostanze prodotte dalla lavorazione, cottura e conservazione dei cibi.
Sostanze tossiche per il nostro organismo sono:
Nelle carni rosse vi sono anche sostanze tra cui i grassi saturi e il ferro nel gruppo eme che in dosi elevate possono provocare un aumento di colesterolo, del livello di insulina nel sangue, fattori predisponenti anche all’insorgenza di malattie cardiovascolari e diabete.
Inoltre le alterazioni del microbiota possono portare allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali, alcune delle quali sono correlate ad un rischio maggiore di neoplasia.
AIRC (International Agency for Research on Cancer), che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno definito la carne rossa come probabilmente cancerogena e la carne rossa lavorata (wurstel, bacon, salumi) come sicuramente cancerogena. Il rischio è correlato alla quantità di assunzione di questa tipologia di alimenti.
Recenti review e metanalisi hanno mostrato che, l’elevato consumo (circa 100 gr/die) di carne rossa aumenta il rischio di sviluppare carcinoma mammario, endometriale, intestinale, polmonare, epatocarcinoma e tumore gastrico (quest’ultimo del 41%)
Nel caso di eccessiva assunzione di carne lavorata (circa 50 gr/die) aumenta del 6% il rischio di tumore mammario, 18% tumore del colon-retto, 12% polmone, 57% tumore gastrico.
E’ importante tuttavia ricordare che l’insorgenza del cancro è un evento probabilistico, multifattoriale e coinvolge varie componenti di natura individuale (predisposizione genetica, stato ormonale), comportamentale (fumo, abitudini alimentari, stato nutrizionale, attività fisica) e ambientale (radiazioni solari, esposizioni professionali)
Alla luce di queste evidenze le raccomandazioni sono: