Il messaggio che Lorenzo Tomatis, epidemiologo, medico,- scienziato e scrittore ci ha lasciato rimane più attuale che mai. Prima di tutto il “Principio di Precauzione”: quando non esiste ancora una dimostrazione scientifica definitiva della cancerogenicità o tossicità di una determinata sostanza chimica, ma esistono serie evidenze, di ordine epidemiologico o laboratoristico, di un concreto rischio per la salute umana, l’impiego di quella sostanza deve essere vietato finché non ci sia una chiarezza definitiva sulla sua tossicità o innocuità”.
Il suo insegnamento ci parla ancora oggi della importanza ed urgenza di realizzare una vera Prevenzione Primaria, unica modalità in grado di salvaguardare l’ecosistema, fermare la Crisi Climatica e tutelare la salute degli esseri umani.
Il medico oggi non è soltanto responsabile nei confronti del suo assistito, ma lo è anche nei confronti dell’ambiente e delle disuguaglianze sociali.
Ed anche l’emergenza climatica richiede l’impegno in prima persona e a tutto tondo del medico. Quest’ultimo, in sintesi, non può limitarsi alle attività professionali di diagnosi e terapia, ma deve svolgere anche un duplice ruolo: quello scientifico, di ricerca e raccolta di dati per sempre meglio capire la realtà in un’ottica sistemica e quello di “advocacy”, che consiste nel trasferire i dati scientifici alle amministrazioni pubbliche ed ai decisori politici per una allocazione delle risorse tesa ad agire sui principali determinanti di salute, quelli di ordine sociale e in particolare quelli di ordine ambientale.
Queste problematiche non possono essere affrontate soltanto in un’ottica monoprofessionale: per questo medici di diverse specializzazioni ne parleranno non soltanto tra di loro ma anche con biologi, ingegneri, avvocati, rappresentanti dei pazienti. Tra Etica e Responsabilità il medico del Terzo millennio deve affrontare una nuova sfida: quella che potremmo chiamare “Ecologia della Salute”.