Terzo incontro del convegno dedicato alla cura del tumore del sangue
Si è tenuto il 18 maggio al Policlinico di Tor Vergata di Roma, il terzo appuntamento del progetto BRIDGE THE GAP – Insieme per una nuova assistenza ai pazienti oncoematologici, a cura di Isheo srl e La Lampada di Aladino ETS con il Focus dedicato alla Lombardia.
Il progetto Bridge the Gap, realizzato anche grazie al supporto non condizionante di Astellas Pharma, Astrazeneca e Roche, si è posto come obiettivo primario proprio l’individuazione dei gap esistenti nell’assistenza per questo target di pazienti in termini di criticità e prestazioni erogate, per costruire uno scenario auspicabile di livello nazionale.
L’individuazione dei gap rappresenta il punto di partenza da cui partire per un confronto con tutti gli stakeholder coinvolti a vario titolo: oncologi, farmacisti ospedalieri, medici di medicina generale, pazienti, manager sanitari.
Per far questo, è stata eseguita un’indagine in 3 Regioni italiane (Lazio, Lombardia e Puglia) coinvolgendo per ciascuna regione 5 stakeholder di riferimento. L’intera ricerca è validata da un comitato scientifico composto da sei ematologi.
Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Fondazione Policlinico Tor Vergata, introducendo i lavori ha detto che “Per migliorare l’assistenza al paziente ematologico e oncologico, credo che oggi si debba agire in più direzioni sul concetto di fragilità, che in sé va al di là della malattia oncologica”.
Quella nel Lazio è l’ultima tappa regionale del progetto Bridge the Gap. “L’individuazione dei gap - precisa Davide Petruzzelli, presidente di Lampada di Aladino ETS - è un punto di partenza per un confronto a cui hanno partecipato tutti gli stakeholders. Perché solo ascoltando tutti si può pensare a un cambiamento appropriato e sostenibile. Il messaggio chiave che ne emerge è la necessità di creare sinergie tra ospedale e territorio, per avere cure più prossime ai cittadini come prevede il PNRR, da un lato, e una organizzazione di qualità come disegna il Piano Oncologico Nazionale, dall’altro. In ematologia oncologica l’innovazione inizia a cambiare la storia di alcune patologie e proprio per questo è indispensabile coniugarla con una qualità di vita che non tenga conto solo degli aspetti strettamente clinici”.
Per quanto riguarda il focus sul Lazio, “al fine di poter coniugare una maggiore omogeneità nell'accesso ai servizi sanitari con la qualità delle cure - ha chiarito Adriano Venditti, Ordinario di Ematologia, Università di Roma Tor Vergata Direttore UOC Trapianto Cellule Staminali e UOSD Patologie Mieloproliferative Azienda Policlinico Tor Vergata - è importante affrontare il tema dei modelli organizzativi e delle scelte di politica sanitaria. Essenziale è l’adozione di Linee di indirizzo da parte delle Regioni per creare sinergie tra medicina territoriale ed ospedaliera.
”Sulla base della Gap Analysis svolta anche in Puglia e Lombardia, verrà infine costruito un modello sostenibile di gestione dei pazienti con tumori ematologici che confluirà in un Piano di Intervento nazionale indirizzato a tutte le regioni italiane, alle aziende sanitarie locali e ai centri di cura dei pazienti con neoplasie ematologiche”, spiega Davide Integlia, Ceo di ISHEO, società impegnata nell’analisi e ricerca di strumenti e proposte per contribuire a superare i bisogni medici insoddisfatti, agendo sul fronte della ricerca e della divulgazione, attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholders che entrano in gioco nella cura del paziente.
Il Piano di Intervento operativo avrà il compito di definire i punti cardine i dell’assistenza al paziente oncoematologico, per rendere le cure uniformi su tutto il territorio e sarà presentato il prossimo 30 maggio al convegno nazionale BRIDGE THE GAP che si terrà a Roma, a Palazzo Ferrajoli.