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Clinici a confronto al Congresso It.a.net

dicembre 2022

Si è tenuto da poco il IX Congresso Nazionale ITANET (Associazione Italiana per i Tumori Neuroendocrini) che ha visto la partecipazione di medici afferenti a tutte le specialità coinvolte nella gestione di queste rare patologie.

Molti i temi sviluppati in due giorni intensissimi presso la cornice del Centro Congressi Stazione Marittima di Napoli. L’attenzione è stata rivolta in maniera particolare alle nuove terapie registrate o in via di sviluppo, prima fra tutte la Terapia con RadioLigandi (RLT) che rappresenta oggi una nuova frontiera dell'innovazione in oncologia. Questa terapia costituisce l'evoluzione più significativa del concetto di teranostica, che unisce diagnosi e terapia, rappresentando un approccio medico-nucleare avanzato alla malattia oncologica. Il trattamento con Analoghi caldi della somatostatina (principio su cui si basa appunto la RLT), è da anni utilizzata nel trattamento dei NET ma solo nel 2019 ha ottenuto l’approvazione di AIFA dopo i dati di efficacia evidenziati dallo studio NETTER-1.

Se i risultati di questo studio hanno aperto da una parte le porte ad un’importante nuova arma terapeutica nei NET, dall’altra hanno posto l’attenzione anche su alcuni ostacoli alla prescrizione dei nuovi farmaci. La RLT ad esempio è somministrata esclusivamente in centri specificatamente autorizzati a livello Ministeriale e Regionale e questo, in alcuni casi, può rappresentare un ostacolo per il trattamento, perché la copertura di questi centri non è uniforme in tutto il territorio e spesso lontana dal domicilio del paziente, costretto anche a lunghi spostamenti per sottoporsi alla terapia. Dall’altra parte la scelta di candidare un paziente al trattamento non può prescindere da un’elevata expertise nel trattamento dei NET considerando le variabili coinvolte in tale decisione, la rarità di questi tumori e la loro eterogenicità.

Per questo uno dei progetti promossi da It.a.net, come presentato dal Presidente, Prof. Francesco Panzuto, è la creazione del “Virtual Hospital”, una piattaforma informatica che avrà finalità di agevolare il confronto e la discussione dei singoli casi clinici con team multidisciplinari e centri di riferimento di patologia. Il progetto, ad oggi in fase Pilota, si sviluppa in un momento in cui dopo anni di lavoro, giunge in una fase importante la costituzione e la promozione della Rete Tumori Rari, promossa da Age.Na.s (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) e FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia),  con la quale condivide importanti finalità. Limitare il divario nei livelli di assistenza, garantire al paziente l’accesso a tutte le cure disponibili, aiutare il clinico nel migliorare l’approccio diagnostico e terapeutico del singolo paziente saranno gli obiettivi a cui tendere nei prossimi anni per riuscire a rendere uniforme e accessibile a tutti una gestione condivisa dei NET.

 

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