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ORARIO SEGRETERIA: dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 12.30

Elettrosmog: sapere, capire, prevenire

23 ottobre 2014, Sala del Consiglio, Comune di Brugherio (MB)

1° serata Informazione e disinformazione: imparare a pesare le notizie per proteggere la propria salute

Sala Consigliare del Comune, Brugherio (MB), giovedì 17 ottobre 2014
Relatore: dott. Riccardo Perrone
Riassunto di: dott. Mauro Cortellini

Cos'è l'elettrosmog?
Elettrodotti, alte e basse frequenze, wi-fi, cellulari,... ma fanno male o no?
Come difenderci?
Quali le fasce di popolazione più a rischio?
Quali gli effetti biologico-sanitari a medio e lungo termine?

Cinque domande che fanno da filo conduttore per un percorso di tre serate incentrate sul tema dell’elettrosmog. Un argomento che sta diventando sempre più importante negli ultimi anni, di pari passo con l’avanzamento delle tecnologie portatili e dell’installazione di tralicci e ripetitori di telefonia sopra le nostre teste. Brugherio, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni sono tre fra i comuni lombardi maggiormente coinvolti.
Perciò le associazioni del territorio (La Lampada di Aladino, Associazione Lorenzo Perrone, Associazione Sottocorno) e un’entità nazionale (Associazione Italiana Elettrosensibili) hanno deciso di fare rete e proporre una serie di incontri per informare i cittadini. Impegnato in prima linea anche il Comune di Brugherio, che nella persona del sindaco Marco Troiano ha aperto la serata con un cappello introduttivo, auspicando in una maggiore consapevolezza futura e prospettando l’apertura di un tavolo di confronto sull’argomento.

La prima serata ha voluto far luce sui meccanismi degli organi di informazione sull’argomento dell’elettrosmog. Spesso i titoli dei giornali locali oscillano fra il tono allarmistico e quello rassicurante, cambiando punti di vista e opinioni nel giro di pochi mesi. Eppure l’elettrosmog è un problema con cui sarebbe opportuno confrontarsi in maniera seria e consapevolmente informata: i dati della letteratura non lasciano spazio a dubbi in merito alla nocività delle onde elettromagnetiche sulla nostra salute. Ad aggravare la situazione c’è il mancato rispetto del “Principio di Precauzione”, un principio sancito nel 1994 col Trattato di Maastricht e valido in tutta l’Unione Europea. In base a questo principio: “Qualora esista il rischio di danni gravi ed irreparabili, la mancanza di piena certezza scientifica non può costituire il pretesto per rinviare l’adozione di misure efficaci, ANCHE NON A COSTO ZERO, per la prevenzione del degrado ambientale”.

Il messaggio è chiaro: di fronte ad un agente di cui non si è sicuri della completa innocuità, è d’obbligo mettere mano al portafoglio per preservare la salute dei cittadini. Secondo molte ricerche infatti ogni euro investito in prevenzione equivale a tre euro risparmiati in campo sanitario. E allora perché la nostra società sembra andare in senso contrario? Nessuno comprerebbe una casa accanto a una discarica, ma molte persone acquistano un’abitazione sotto un traliccio o si fanno installare un ripetitore di telefonia mobile sul tetto. La risposta è semplice: sull’elettrosmog c’è ancora molta confusione. L’obiettivo delle serate è quindi fare chiarezza, al fine di guidare la popolazione media verso una maggiore consapevolezza.

Purtroppo i mass media e gli stessi ricercatori non aiutano. Sono frequenti i casi di conflitti di interessi fra ricercatori che studiano l’argomento e sono sovvenzionati da importanti compagnie telefoniche. O, allo stesso modo, quotidiani che trattano l’argomento in maniera superficiale, non citando le fonti o addirittura dando notizie discordanti ai lettori.

Il rischio è molto grosso. Come per il fumo di sigaretta e l’uso dell’amianto potremmo ritrovarci a pagare le conseguenze dell’elettrosmog fra una ventina di anni.

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